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Ha insegnato con passione per oltre 30 anni, ma quando ha perso la
“ricarica magica” ha deciso di dedicarsi completamente ai suoi vecchi
amori: gli oggetti del passato, i viaggi, la fotografia.
Nel 2006 ha realizzato una mostra sulla latta, esponendo
scatole, giocattoli e tanti altri oggetti da collezione in latta : un
caleidoscopio di tavolozze grafiche e stilistiche. La mostra intendeva
esaltare la bellezza di oggetti in latta di un'epoca in cui le “regole
del gioco” erano più chiare e in cui il tempo era scandito da un ritmo
più simile al battito del cuore. Due anni dopo, questa mostra
sull'emigrazione, “Bauli pieni di sogni”, per illuminare alcuni fra i
tanti volti della grande emigrazione e per affermare l'essenzialità
della “Memoria”, ma senza illudersi troppo: nella Storia il ripetersi
dei grandi errori del passato, talvolta, appare ineluttabile. ... ma è
sempre possibile inviare luminosi segnali di speranza.
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La mostra vuole offrire una ribalta ai volti
degli emigranti italiani e alla loro disperata voglia di
vivere e di sognare.
Recuperare la memoria, dunque, ma anche
l'orgoglio e la fierezza che quella memoria merita. La forza
che ha generato la "grande emigrazione" è un potente inno alla vita e
dovrebbe essere un forte monito per tutti coloro che oggi non amano
misurarsi con i problemi, che temono le sfide e il confronto con gli
altri. Qualche Storia di oggi sembra esser già
stata scritta ieri e viceveersa.....ma, forse, non abbiamo
ancora imparato a leggerla.
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